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Dai monti rocciosi di Lula alle spiagge di Posada:     8 mila ettari di natura diventano «Riserva della Biosfera».

NUORO

Ottomila ettari di foreste, sentieri, sorgenti e corsi d’acqua. Da un lato le montagne e dall’altro il mare, un’oasi incastonata tra fiumi, laghi, pascoli e sugherete. Il parco di Tepilora è una specie di scrigno della natura nel cuore della Sardegna, un’area che abbraccia il territorio di 17 paesi del Nuorese e che oggi ha ottenuto dall’Unesco il riconoscimento di «Riserva della biosfera». È uno degli angoli del pianeta che ancora salvaguardano le bellezze della natura.

pinna LaStampa Un territorio variegato, che offre panorami molto diversi: dai monti rocciosi di Lula, fino alle spiagge di Posada, passando per gli scenari unici di Bitti e Lodè. I turisti cominciano a scoprirla, ma questa è una zona dell’isola ancora lontana da circuiti più frequentati. Ma dalla grandissime potenzialità. «Essere riserva della biosfera è un grande valore aggiunto – dice l’assessore regionale all’Ambiente, Donatella Spano -. Un ulteriore stimolo verso lo sviluppo sostenibile, il miglioramento della qualità della vita, il rilancio dei prodotti locali, l’educazione ambientale».   Il riconoscimento dell’Unesco non è solo il premio per la salvaguardia di tantissimi tesori naturali. Perché nella zona del Montalbo e sulle rive del Rio Posada si intrecciano pagine di cultura e storia millenaria. Con due simboli: la lingua sarda, che ha subito meno contaminazioni e il canto a tenore, già premiato dall’Unesco come patrimonio dell’umanità.

Fonte: NICOLA PINNA – La stampa