CITTA'ITALIANE
foto di Martino Lombezzi

CITTA’ ITALIANE: una classifica delle città del mondo più considerate ha visto Milano superare Roma per reputazione.

Milano spesso definita capitale economica dell’Italia, città degli affari e del lavoro. Ma ultimamente gli stereotipi sulla città meneghina sembrano essere rimasti alle spalle. Stand ai giudizi degli stranieri e dei connazionali, la metropoli è diventata anche “bella”. Una “scoperta” che ha determinato la svolta.

Già dal 2015 era salita sul palcoscenico globale grazie all’Esposizione universale, ma quest’anno per la prima volta ha superato Roma anche sul fronte della reputazione. Ed è entrata, passando dal 21esimo gradino al nono, tra le prime dieci metropoli più considerate al mondo. Una carta da giocare anche nella prossima battaglia per conquistare la sede dell’Agenzia europea del farmaco in fuga dalla Londra del post Brexit: il 20, i Paesi Ue voteranno e potrebbe essere un testa a testa con Bratislava.

Eccolo, il nuovo rilancio su Roma. Per la reputazione: 78,7 punti (sopra 70 la valutazione è considerata “forte”) a 78,1. Anche se, ragiona Fabio Ventoruzzo, director di Reputation Institute, «sia Roma, che passa dall’ottavo al tredicesimo posto, sia Venezia, che scende dal dodicesimo al diciottesimo, non crollano. L’elemento di novità vera è l’ingresso di Milano tra le città del mondo che muovono più reputazione e che in questo momento sembra trainare anche l’immagine dell’Italia ». Sono stati loro, una società di consulenza con sede a Boston ma filiali in 14 mercati che da vent’anni studia e misura la reputazione di aziende, Paesi e città nel mondo, a calcolare la scalata.

La Madonnina sale per «le politiche sociali, economiche e ambientali avanzate», ma nell’inversione di tendenza pesano molto aspetti come «la bellezza della città » e le «esperienze accattivanti », che incassano voti «eccellenti ». E le «nostre ricerche – spiega Ventoruzzo – dimostrano come un aumento di un punto di reputazione produca un aumento della propensione a visitare quel territorio di circa il tre per cento, con una crescita nelle esportazioni di circa 1,7 punti percentuali». Carte in più per la “nuova” Milano.