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Guida Michelin 2018: Cracco e Sadler stelle cadenti, puniti gli chef-guru

La guida rossa declassa i grandi di Milano. Ma premia i giovani

Voleva essere teatrale, anche in omaggio alla location prescelta per la presentazione dell’edizione 2018: il «Regio» di Parma. È stata pure generosa: dopo anni di attesa, ha attribuito le mitiche «3 stelle» allo chef Norbert Niederkofler di San Cassiano (Bz) portando a nove i ristoranti italiani che «meritano il viaggio». Ma la Michelin ieri è stata anche impietosa, bocciando la star più mediatica dell’alta cucina italica, il «Carlo nazionale», a pochi giorni dall’apertura del «Garage Italia Customs» con Lapo Elkann nell’ex-Stazione Agip di piazzale Accursio e proprio nel momento in cui si appresta ad aprire un elegante ristorante su due piani in Galleria Vittorio Emanuele II.

Dunque una brutta sorpresa per il giudice di Hell’s Kitchen e Masterchef. E sui social network il pubblico non gli risparmia nessuna critica“Meno tv, più cucina”, “Se ti definisci un ‘top chef’ ma poi fai la pubblicità delle patatine prima o poi ste cose capitano”, “Quando pensi a tutto tranne che a fare il tuo lavoro, è normale!”. Sono alcuni dei commenti degli utenti su Twitter.

Guida Michelin 2018

La scelta della guida Michelin sembra conseguenza del cambio di locale, da via Victor Hugo alla Galleria, dove aprirà entro la fine dell’anno.“Non si ereditano le stelle dalle passate attività”, è stata sempre una delle regole in caso di cambi di gestione, di chef o di sede. Da pochi giorni, Cracco ha inoltre aperto il suo terzo ristorante milanese, Garage Italia Customs, in società con Lapo Elkann.

Insieme a Cracco, anche lo chef Claudio Sadler perde una stella.

Tra chi festeggia, c’è Norbert Niederkofler del St. Hubertus a San Cassiano il Val Badia: è lui il nuovo tre stelleitaliano.