Segrate Westfield-Milano

SEGRATE: Diciassettemila posti di lavoro nel centro commerciale e ventimila per l’edilizia.

A Segrate, al confine est di Milano, sta per nascere un gigante di nome Westfield, il più grande centro commerciale dell’Europa continentale (secondo solo al fratello londinese). Dopo un iter di dieci anni — qualcuno ha tenuto il conto di 44 riunioni di segreterie tecniche — l’ultimissima pratica burocratica è stata sbrigata venerdì. Ora il colosso australiano ha ufficialmente il permesso di costruire sull’area di 240mila metri quadrati di superficie (185mila solo quella commerciale) della ex dogana: 300 negozi, 50 boutique e altrettanti ristoranti, oltre a un cinema con 16 sale e 2.500 spettatori. Un gigante grande due volte il mall di Arese, battezzato solo un paio di anni fa come il più esteso d’Italia.

Segrate nuovo centro commerciale


La storia di Westfield inizia addirittura nel 2009, quando l’amministrazione allora di centrodestra del Comune approvò la collocazione definitiva nell’area dell’ex dogana dopo un accesissimo dibattito pubblico tra favorevoli e contrari. Poi la joint-venture col gruppo Percassi e l’avvio dell’iter amministrativo. Lunghissimo. Il penultimo atto, prima del nullaosta di venerdì, risale a luglio con la firma a tre di Regione, Comune e Citta metropolitana. e ruspe sono entrate in azione proprio un mese fa, con l’abbattimento del «muro» di Segrate e la successiva demolizione della struttura in cemento delle ex dogana abbandonata da decenni.

uUn investimento di 1,4 miliardi di euro, Westfield ospiterà diecimila posti auto e creerà 17mila nuovi posti di lavoro. L’obiettivo è generare vendite al dettaglio per oltre 1 miliardo di euro. Tra i marchi annunciati il debutto italiano di Galeries Lafayette, «department store del lusso» che troverà spazio nel mall.

Le future 16 sale di Uci cinema si candidano a diventare passerella per attori e anteprime di pellicole, e il mall a proporsi come location per sfilate di moda, mostre d’arte, villaggi estivi e mercatini natalizi.

Ma Milano non è una piazza già satura di centri commerciali?

«Non per questo tipo di mall», risponde Clara Zanussi,responsabile marketing di Arcus Real Estate, la società del gruppo Percassi in joint-venture con Westfield. «Si tratta di un progetto da carattere sovraregionale, unico per caratteristiche in Italia».

Secondo Westfield l’esempio londinese deve suonare d’auspicio per tutti. «Nella zona dove è arrivato il centro commerciale il valore delle case si è alzato, la zona è stata risanata, ha acquistato valore ed è diventata attrattiva».

Ma nel piccolo Comune alle porte della metropoli lo sbarco del gigante stravolgerà più o meno tutto. A cominciare dalla viabilità. Nei piani del Comune Westfield porterà negli anni la nuova stazione ferroviaria «di porta» con la fermata dell’alta velocità, il progetto di prolungamento della metropolitana M4 da Linate a Segrate (lo studio di fattibilità è già stato commissionato) e infine i lavori di costruzione della viabilità speciale (o Cassanese Bis) che incanalerà il traffico d’attraversamento lontano dal centro abitato.

Diciassettemila posti di lavoro nel centro commerciale e ventimila per l’edilizia.