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PALESTRE E PISCINE: Lunedì 25 maggio si torna a sudare in palestra e con il nuoto.

Dopo due mesi e mezzo esatti dalla chiusura imposta del decreto del 9 marzo, palestre e piscine riaprono così i battenti.

Ma non in tutta Italia: in Veneto, Sicilia e Liguria i centri dedicati al fitness hanno ripreso le attività il 18 maggio, mentre i lombardi dovranno attendere ancora: la data prevista è il 31 maggio, anche se nell’ordinanza firmata dal presidente Fontana si legge che per la riapertura «si ritiene opportuno attendere i successivi monitoraggi sulla diffusione del contagio» (che al momento a Milano registra una risalita con l’indice Rt, il parametro di rischio, passato purtroppo da 0,60 a 0,86).

Le linee guida per riaprire palestre e piscine

Tutte le altre Regioni, pronte ai blocchi di partenza, hanno già varato i protocolli con regole e requisiti condivisi da associazioni di categoria, sindacati e Comuni e nel rispetto delle linee guida comuni.

Le principali prevedono un secco “no” all’assembramento dei clienti all’ingresso delle strutture (vige la regola del metro di distanza), installazione di dispenser con gel igienizzanti per la pulizia delle mani e di indicazioni sulle regole di comportamento da seguire, obbligo di mascherine per clienti e personale nelle palestre (per l’accesso nella struttura, ma non durante lo svolgimento dell’attività sportiva-motoria).

La raccomandazione è di organizzare gli spazi per consentire il distanziamento, anche in questo caso di almeno un metro e di non consentire l’uso promiscuo degli armadietti mettendo a disposizione dei sacchetti per riporre gli effetti personali. Infine, sarà necessario garantire un’aerazione adeguata dei locali, naturale e con impianti di ventilazione.

Anche nelle piscine e’ obbligatorio l’uso delle mascherine negli ambienti chiusi (reception, spogliatoi, servizi, bar, eccetera) e negli ambienti all’aperto dove non è possibile mantenere il distanziamento di un metro (ingressi, percorsi, eccetera).

Le attrezzature come ad esempi lettini, sedie a sdraio e ombrelloni vanno disinfettati ad ogni cambio di persona o nucleo famigliare.


In Romagna riaprono le spiagge, in Lazio palestre anche dopo le 21.30

In Emilia-Romagna, il presidente Bonaccini ha lasciato a discrezione delle strutture se rilevare all’ingresso la temperatura corporea, tramite termometro digitale senza contatto. Il provvedimento formalizza anche la riapertura anticipata degli stabilimenti balneari della riviera romagnola da sabato, 23 maggio.

In questo caso, per quanto riguarda servizi igienici e le docce, Bonaccini ha previsto la pulizia più volte durante il giorno e la disinfezione a fine giornata, dopo la chiusura.

Le aree giochi per bambini vanno delimitate ed individuate, indicando il numero massimo di bambini consentiti all’interno dell’area. Le piscine dedicate ai giochi acquatici, infine, «devono essere convertite in vasche per la balneazione».
La Regione Lazio, invece, ha precisato che «i centri e circoli sportivi possono esercitare le attività con orari anticipati e/o posticipati a quelli delle attività economiche e commerciali.

Ad esempio, tenuto conto la loro fruizione avviene principalmente fuori dagli orari di lavoro, tali strutture possono rimanere aperte oltre l’orario massimo delle 21:30 stabilito come limite per il commercio e l’artigianato»