Questa volta sul banco dei presunti imputati c’ è il virologo Roberto Burioni, ospite fisso a ‘Che tempo che fa’, arriva ora un esposto del Codacons alla Corte dei Conti.
“Dopo l’ inchiesta condotta da Panorama che svela il business del virologo e di altri suoi colleghi onnipresenti in tv -dice il Codacons – Già da tempo Burioni è oggetto di numerose critiche e viene da più parti accusato di eccessivo protagonismo mediatico.
Vogliamo tuttavia capire quanto costa il virologo ai cittadini italiani, considerata la sua presenza fissa a ‘Che tempo che fa’, costosissimo programma Rai già oggetto di indagini da parte della magistratura contabile”.
Pare sia un business. Una inchiesta di Panorama “svela infatti un vero e proprio business che vedrebbe coinvolto il virologo e altri suoi colleghi, i quali chiederebbero cachet in denaro per le partecipazioni, anche di pochissimi minuti, alle varie trasmissioni televisive”, attacca l’ Associazione.
Il programma di Fabio Fazio “è finanziato dai cittadini attraverso il canone Rai, e gli utenti hanno tutto il diritto di sapere quanto la rete versa a Roberto Burioni per la sua presenza in trasmissione – prosegue il Codacons – per tale motivo presentiamo un esposto alla Corte dei Conti, affinché avvii una indagine sulla vicenda e verifichi la congruità dei compensi riconosciuti da Fazio a Burioni, nell’ ottica di una totale trasparenza ai fini di possibili danni sul fronte erariale”.
L’ indagine di Panorama Per la sua indagine Panorama – si legge sul Fatto Quotidiano – ha deciso di rivolgersi a Elastica, agenzia di eventi e comunicazione di Bologna che si occupa del divulgatore scientifico, fingendo interesse da una produzione privata per conoscere l’ eventuale compenso: “Mi dica il budget, è limitato? Il professore farà le sue valutazioni.
Potrebbe decidere di partecipare gratuitamente oppure di chiedere qualcosa in più perché è talmente impegnato che il compenso economico può essere una ragione per fare le cose”, spiega l’ agente senza però fornire cifre precise.
E per Ilaria Capua? Anche la virologa ed ex deputata di Scelta Civica ha la sua “fee”, come si chiama nell’ ambiente, d’ ordinanza: “Per un contributo di 10 minuti su Skype o dallo studio televisivo dell’ università siamo attorno ai 2 mila euro più Iva. Non andiamo a minutaggio ma se si chiede una presenza di 10 minuti non può essere di un’ ora, altrimenti la fee sale”, aggiunge l’ agente.
Laganà chiede chiarimenti La rivista ha anche fatto sapere che anche il consigliere del cda, eletto dai dipendenti, Riccardo Laganà ha chiesto chiarimenti alla Rai sull’ argomento.
Deve stupire la collaborazione professionale tra un agente e un virologo? È giusto che per una presenza in tv in questo momento un medico percepisca un compenso? Argomento che genera opinioni contrastanti. La certezza è che la correttezza dell’ informazione ai tempi del Coronavirus è fondamentale, ancora di più sul fronte sanitario.