Il 1° settembre, prima domenica del mese, l’ingresso sarà gratuito nei siti del Sistema Musei di Roma Capitale e alcune aree archeologiche della città. Saranno aperti a ingresso libero il Parco Archeologico del Celio ore 7-20, con il Museo della Forma Urbis, ore 10-19, ultimo ingresso ore 18 (Ingressi Viale del Parco del Celio 20/22 – Clivo di Scauro 4); l’Area Sacra di Largo Argentina (via di San Nicola De’ Cesarini di fronte al civico 10, ore 9.30-19, ultimo ingresso ore 18), l’area archeologica del Circo Massimo (ore 9.30-19, ultimo ingresso ore 18) e i Fori Imperiali (ingresso dalla Colonna Traiana ore 9-19:15, ultimo ingresso un’ora prima della chiusura).

Questi i musei civici aperti: Musei Capitolini; Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali; Museo dell’Ara Pacis; Centrale Montemartini; Museo di Roma; Museo di Roma in Trastevere; Galleria d’Arte Moderna; Musei di Villa Torlonia (Casina delle Civette, Casino Nobile, Serra Moresca e Casino dei Principi); Museo Civico di Zoologia.

L’iniziativa è promossa da Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Ingresso libero compatibilmente con la capienza dei siti. Prenotazione obbligatoria solo per i gruppi al contact center di Roma Capitale 060608 (ore 9-19).

A ingresso gratuito sia le collezioni permanenti che le esposizioni temporanee, a partire dai Musei Capitolini (piazza del Campidoglio 1) dove nelle sale al terzo piano di Palazzo Caffarelli si potrà ammirare Filippo e Filippino Lippi. Ingegno e bizzarrie nell’arte del Rinascimento, l’esposizione che intende illustrare, attraverso una selezione di dipinti, disegni e documenti d’archivio, il talento del pittore fiorentino Fra’ Filippo Lippi (Firenze 1406-Spoleto 1469) e quello di suo figlio Filippino (Prato 1457 – Firenze 1504). Il talento del padre, uno degli artisti più importanti della stagione fiorentina di Cosimo de’ Medici, e quello del figlio, che eredita dal padre l’ingegno e diventa l’interprete del gusto nella Roma della fine del Quattrocento.

Inoltre, nelle sale di Palazzo Clementino si potrà ammirare I Colori dell’Antico. Marmi Santarelli ai Musei Capitolini, un’ampia panoramica sull’uso dei marmi colorati, dalle origini fino al XX secolo, attraverso una raffinata selezione di pezzi provenienti dalla Fondazione Santarelli.

La prima domenica del mese può essere l’occasione anche per ammirare, nel giardino di Villa Caffarelli, l’imponente ricostruzione in dimensioni reali del Colosso di Costantino, una statua alta circa 13 metri realizzata attraverso tecniche innovative, partendo dai pezzi originali del IV secolo d.C. conservati nei Musei Capitolini.

Tre mostre al Museo di Roma in Trastevere (piazza S. Egidio 1/b: l’esposizione Determined women. Fotografie di Angèle Etoundi Essamba, prima retrospettiva italiana della nota artista di origine camerunense, ma radicata in Olanda, da sempre impegnata e coinvolta in una riflessione sull’identità della donna africana. E ancora: Claudia Peill – Oltre il presente. Archeologia del domani con l’ultima produzione dell’artista (2019-2023) composta da sedici tele di grandi e piccole dimensioni, oltre ad alcuni disegni tecnica mista su carta. Ultima occasione infine per ammirare Una movida Bárbara. Fotografie di Ouka Leele, un viaggio attraverso la lunga carriera – dal 1978 al 2014 – dell’artista Ouka Leele (Madrid 1957-2022) partendo dalle fotografie con cui ha allestito la sua prima mostra a Madrid, Peluquería, fino all’ultima serie realizzata nelle Asturie nel 2014, A donde la luz me lleve.  

Negli spazi della Galleria d’Arte Moderna (via Francesco Crispi 24), la nuova mostra Estetica della deformazione. Protagonisti dell’Espressionismo Italiano, una selezione delle opere della collezione Iannaccone di Milano relative alla linea espressionista dell’arte italiana tra gli anni Trenta e Cinquanta – dalla Scuola Romana al gruppo Corrente. Fra gli artisti presenti: Afro, Renato Birolli, Primo Conti, Giuseppe Capogrossi, Felice Casorati, Bruno Cassinari, Ferruccio Ferrazzi, Achille Funi, Renato Guttuso, Carlo Levi, Mario Mafai, Marino Mazzacurati, Ennio Morlotti, Emilio Notte, Fausto Pirandello, Ottone Rosai, Antonietta Raphaël, Aligi Sassu, Scipione, Luigi Spazzapan, Ernesto Treccani, Giulio Turcato, Emilio Vedova, Alberto Ziveri ed altri. Già dall’ingresso del museo, i visitatori saranno inoltre accolti da À jour. Laura VdB Facchini, un progetto site-specific in dialogo con il complesso monumentale tardo-cinquecentesco che oggi ospita il museo, ispirato dal ricamo à jour, come omaggio alle monache che per secoli hanno abitato questo spazio e che in una parte del complesso monumentale ancora sono presenti.

Nelle sale al secondo piano prosegue il successo della mostra “La poesia ti guarda”. Omaggio al Gruppo 70 (1963-2023), una selezione di opere di uno dei sodalizi artistici più interessanti sorti nel contesto delle neoavanguardie e delle ricerche verbovisuali italiane, in occasione della ricorrenza dei sessant’anni dalla nascita del Gruppo 70. Sarà inoltre ancora possibile ammirare L’allieva di danza di Venanzo Crocetti. Il ritorno, una delle prime sculture di grande formato dedicate al tema della danza di Crocetti, tornata in tutta la sua magnificenza dopo circa due anni di un accurato e specialistico restauro da parte dei tecnici dell’ICR.

Al Museo di Roma l’ingresso gratuito darà la possibilità di visitare L’incanto della Bellezza

Dipinti ritrovati di Sebastiano Ricci dalla Collezione Enel, esposizione inedita di due tele, raffiguranti Il trionfo di Venere e Bacco e Arianna, probabilmente eseguite dal Ricci nei primi anni del Settecento, durante il suo soggiorno fiorentino. Da poco riscoperti, i due dipinti sono stati sottoposti a un restauro che ha evidenziato le straordinarie doti di colorista del pittore veneto.

Ai Musei Capitolini, Centrale Montemartini (via Ostiense 106) la mostra Architetture inabitabili offre un nuovo punto di vista sull’architettura, teso a scoprirne una concezione diversa da quella comunemente legata alla funzionalità abitativa. In esposizione testimonianza nei materiali dell’Archivio LUCE e altri archivi e fotografie storiche, alle quali si aggiungono opere firmate da fotografi e artisti contemporanei come Gianni Berengo Gardin, Guido Guidi, Marzia Migliora, Mark Power, Sekiya Masaaki, Steve McCurry – oltre ad alcune immagini di Francesco Jodice e di Silvia Camporesi appositamente commissionate per la mostra – e pagine che i più apprezzati scrittori italiani hanno composto per l’occasione.

Ai Musei di Villa Torlonia (via Nomentana 70) al Casino dei Principi, la mostra Artiste a Roma. Percorsi tra Secessione, Futurismo e Ritorno all’Ordine, una selezione di quasi 100 opere tra dipinti, sculture e fotografie, che documenta l’impegno artistico di molte pittrici e scultrici attive nella vita culturale capitolina nella prima metà del Novecento, esponenti di quelle avanguardie e di quei movimenti che, dal futurismo all’espressionismo, hanno attraversato gli anni del Ventennio fino al secondo dopoguerra. Tra le artiste italiane e internazionali presenti in mostra figurano i nomi di Evangelina Alciati, Teresa Berring, Wanda Biagini, Edita Broglio, Benedetta Cappa Marinetti, Ghitta Carell, Katy Castellucci, Leonetta Cecchi Pieraccini, Angela Cuneo Jacoangeli, Deiva De Angelis, Emilia de Divitiis, Maria Grandinetti Mancuso, Bice Lazzari, Pasquarosa Marcelli Bertoletti, Costanza Mennyey, Vittoria Morelli, Marisa Mori, Adriana Pincherle, Milena Pavlovic Barilli, Eva Quajotto, Mimì Quilici Buzzacchi, Antonietta Raphael, Virginia Tomescu Scrocco, Maria Immacolata Zaffuto, Emilia Zampetti Nava, Rouzena Zatkova.

Nelle sale della Dipendenza della Casina delle Civette è ancora possibile ammirare l’esposizione Nel segno di Cambellotti. Virgilio Retrosi artista e artigiano. Il progetto dedicato a Virgilio Retrosi (Roma 1892-1975), artista presente nelle collezioni del Museo di Roma con i 14 piatti da parata dedicati ai Rioni storici di Roma, intende presentare al grande pubblico la figura di un artista che ha dedicato la sua vita alle arti applicate.

Aperti regolarmente al pubblico anche i musei abitualmente ad ingresso libero, ovvero: Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco; Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese; Museo Pietro Canonica a Villa Borghese; Museo Napoleonico; Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina; Museo di Casal de’ Pazzi; Museo delle Mura; Villa di Massenzio (con orario prolungato fino alle ore 22). Numerose le mostre temporanee offerte da questi musei.

Al Museo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese (via Fiorello La Guardia 6 – viale dell’Aranciera 4) la mostra Genius Loci, propone 30 tele realizzate dal duo artistico TTOZOI in tre Siti Unesco: la Reggia di Caserta, l’Anfiteatro di Pompei e il Colosseo. Il duo è stato tra i primi al mondo a “dipingere” dentro il Colosseo, l’immenso monumento che ha reso Roma celebre in tutto il mondo. La mostra ripropone un metodo di lavoro di trasformazione geneticamente modificata nella pittura senza il controllo degli artisti, che genera superfici materiche di colori assolutamente frutto della casualità. Nelle sale al piano superiore è ospitata Paolo Di Capua. Natura umana, personale dell’artista comprendente una selezione di opere di scultura che sintetizzano un arco di 15 anni di attività. Le sculture di Paolo Di Capua rispecchiano la predisposizione dell’artista verso una costante ricerca dell’essenza della “natura umana”, intesa come sintesi tra armonia e contrasti.

Al Museo Pietro Canonica a Villa Borghese (viale Pietro Canonica) è in esposizione Questo è Aquilino figlio del vento – I ritratti dei cavalli Rospigliosi dalle collezioni capitoline, mostra che raccoglie una serie di 14 opere dedicate ai celebri cavalli di Camillo Rospigliosi tra cui una serie di tele del pittore tedesco Johan Reder, alle quali si aggiunge un dipinto di Paolo Monaldi.

Al Museo Napoleonico (Piazza di Ponte Umberto I 1) si potrà ammirare Giuseppe Primoli e il fascino dell’Oriente, una mostra tematica sull’interesse del conte Giuseppe Primoli per l’arte del Giappone e, più in generale del continente asiatico. Documenti, fotografie, libri, oggetti e manufatti di gusto, tema o manifattura orientale provenienti dalla Fondazione Primoli e dalla collezione del museo, tra i quali riveste un ruolo di primo piano il ventaglio con scene giapponesi dipinto da Giuseppe de Nittis a Parigi intorno al 1880 per la principessa Mathilde Bonaparte. Fiore all’occhiello della mostra, l’esposizione di quattordici kakemono – rotoli dipinti in carta o stoffa della tradizione giapponese – appartenuti al conte Primoli.

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