AMBIENTE

AMBIENTE: la città lombarda ha ottenuto i voti migliori nella raccolta differenziata, nella ciclabilità del territorio, nell’estensione delle strade pedonalizzate, nella quantità di alberi.

Mantova è la città più verde d’Italia. E’ quanto emerso dal 24esimo rapporto Ecosistema urbano, lo studio di Legambiente e Ambiente Italia sulla salute dei capoluoghi di provincia italiani pubblicato oggi sul Sole 24 Ore. La città di Virgilio l’anno scorso si era classificata terza e quest’anno dopo 11 anni ritorna sul podio in prima posizione precedendo Trento-Bolzano e Parma. Inoltre ha ottenuto i voti migliori nella raccolta differenziata, dove finisce quarta; nella ciclabilità del territorio (terza posizione); nell’estensione delle strade pedonalizzate (ottava); nella quantità di alberi (quinta).

I 10 capoluoghi più popolosi, hanno registrato avanzamenti considerevoli: Bologna sale 34 gradini e si ritrova 22esima, Milano ottiene addirittura un più 42 risalendo fino al 31esimo posto, e Firenze – che era 67esimo – è ora 51esimo. Tutte le altre sono nella metà peggiore della graduatoria, con la capitale Roma in 88esima posizione e il Sud che fronteggia anche qui il solito deficit di risultati, pur potendo sorridere per realtà di dimensioni più modeste: Oristano si conferma tra le prime dieci e Cosenza è eccellente 13esimo.

Tra gli indicatori presi in esame, quelli relativi alla qualità dell’aria mostrano un lieve miglioramento delle performance relative alle emissioni inquinanti, nonostante l’emergenza smog degli ultimi giorni. Per quanto riguarda i consumi idrici, invece, raddoppia il numero di comuni che registrano consumi domestici superiori a 200 litri per abitante al giorno di acqua potabile (probabilmente riconducibili a utenze non soltanto domestiche ma contabilizzate come tali): Verona, Cosenza, Milano, Treviso, Pavia, Chieti, Monza, Sondrio. I consumi più bassi si registrano, invece, a Oristano (95,7 litri/abitante/giorno), Agrigento (107), Sassari e Perugia (115). Inoltre, il dato sulla dispersione dell’acqua potabile nei capoluoghi italiani conferma, in media, una situazione estremamente critica senza quasi segnali di discontinuità col passato. Nel 2016 sono ancora 17 i Comuni nei quali le perdite sono superiori al 50%, con punte di oltre il 60% a Frosinone, Vibo Valentia, Campobasso, Latina, Nuoro e Oristano.

Per quanto riguarda i rifiuti, se da un lato le città italiane registrino performance particolarmente positive sul fronte della raccolta differenziata, che si attesta sul valore medio del 47,42%, oltre due punti percentuali in più rispetto al 45,15% dell’anno precedente, cresce nel 2016 la produzione pro capite di rifiuti urbani nei comuni capoluogo (con una media di 536 kg in aumento rispetto all’anno precedente, 530 kg).